I gestori delle discoteche di Napoli al Governo: aiutateci o saremo costretti a chiudere definitivamente
Scritto da Simonetta de Chiara Ruffo il 17 settembre 2020
I gestori delle discoteche di Napoli al Governo: aiutateci o saremo costretti a chiudere definitivamente
I gestori dei locali da ballo di Napoli si sono riuniti più volte nei giorni scorsi per chiedere al Governo di sbloccare urgentemente la situazione, ferma alla chiusura del mese di agosto. L’ultimo incontro si è tenuto nella sede di Confcommercio; ancora una volta si è evidenziato che a fare le spese di questo disastro sono soprattutto centinaia di lavoratori della categoria, tra i quali molti giovani che spesso si cimentano anche come imprenditori nel settore. Inoltre, è stato sottolineato che nelle discoteche campane fino a Ferragosto non si è registrato alcun focolaio: segno, evidentemente, che seguendo tutte le normative, il contagio da Covid-19 è stato abbondantemente arginato. Da qui la richiesta al Governo di riaprire le discoteche rispettando le procedure di sicurezza per le quali i gestori hanno affrontato costi molto onerosi.
Enzo de Pompeis, Consigliere Nazionale SILB , l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Punto Nuovo sottolineando la situazione disastrosa: “ Noi siamo una categoria che ha sempre lavorato con capitali propri, non siamo mai stati di peso per il Governo e in questo momento siamo costretti, per il blocco dei licenziamenti, a pagare stipendi, contributi, utenze, fitti e quant’altro, senza avere alcuna prospettiva di riapertura. Chiediamo quindi al Governo di aiutarci con dei rimborsi, almeno in parte, per tutte le spese che abbiamo sostenuto; chiediamo anche delle rassicurazioni per riaprire in totale sicurezza come abbiamo fatto in questo mese e mezzo in cui , nei locali della Campania non abbiamo avuto alcun contagio. Purtroppo paghiamo le conseguenze derivanti dal comportamento di altre persone che magari non sono state ligie alle regole che erano state imposte”.
De Pompeis ribadisce che i locali campani si erano attrezzati da subito per organizzarsi sul piano della sicurezza, ma questi accorgimenti si sono rivelati purtroppo inutili a causa delle chiusure sopravvenute dopo: “Noi già a marzo abbiamo chiuso, anche in quel caso, per problemi presenti in altre zone di Italia; non che da noi non esistesse il problema, io non voglio assolutamente minimizzare. Ma da noi i problemi erano molto più leggeri rispetto ad altre zone. Eppure, dopo aver investito diversi capitali per rendere sicuri i locali in base alle normative Covid, abbiamo dovuto richiudere dopo un mese e mezzo senza aver creato, tra l’altro, alcun tipo di problema”.
Ascolta l’intervista per intero qui:
- Lockdown e la coppia scoppia: richieste di divorzio in aumento del 60% - 19 gennaio 2021
- Gianluca Fava: La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me - 14 gennaio 2021
- FISCO: ARRIVANO 50 MILIONI DI CARTELLE ESATTORIALI E NUOVA ROTTAMAZIONE - 13 gennaio 2021