NOTIZIE DALLO SPAZIO #11 – Nel ‘backstage’ di una scoperta scientifica

Scritto da il 27 febbraio 2023

La scoperta di un esopianeta o della traettoria di una nuova cometa, così come l’individuazione di un nuovo vaccino: cosa c’è dietro una scoperta scientifica? Quali regole e meccanismi portano una ricerca ad essere considerata valida?

Lo abbiamo chiesto Crescenzo Tortora, ricercatore astronomo dell’Inaf Osservatorio Astronomico di Capodimonte ospite di Notizie dello Spazio

 

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A Notizie dallo Spazio ci siamo chiesti, una volta che dei ricercatori hanno ottenuto dei risultati, come questi risultati vengano validati e resi poi disponibili alla comunità scientifica e al grande pubblico.

Uno dei modi è attraverso le pubblicazioni scientifiche.

Ecco cosa ci ha raccontato Crescenzo Tortora: “Gli scienziati, nel mio caso specifico, gli astronomi, con i loro telescopi lavorano per mettere assieme dei dati, per studiare le stelle all’interno della nostra galassia fino alle galassie che vediamo ai limiti sconfinati dell’universo.

Come un giornalista scrive un articolo di politica, di calcio o di economia, validato dal redattore, qualcosa di simile, ma fatta in maniera più dettagliata, viene fatta anche con gli articoli scientifici, attraverso quella che viene detta peer review, e cioè revisione tra pari.

Un articolo scientifico contiene la presentazione dei dati, la loro analisi, i metodi usati, i risultati, e i risvolti futuri, corredato da formule, calcoli, figure, grafici, tabelle di dati, e il tutto coadiuvato dalle opportune fonti, e cioè il rimando ad altre pubblicazioni che hanno dimostrato o confutato dei risultati scientifici ad esempio discussi nel nostro articolo.

L’articolo viene inviato ad una delle riviste specialistiche del campo. Una volta ricevuto l’articolo, un editor della rivista cercherà uno o più astronomi esperti nello specifico campo, che in anonimato (o rivelando il proprio nome agli autori, in caso lo vogliano), leggerà l’articolo, e o lo rigetterà, oppure suggerirà poche (“minor”) o molte (“major”) revisioni dell’articolo, eventualmente interagendo più volte con gli autori. Alla fine di questa procedura, l’articolo verrà poi pubblicato sulla rivista. In parallelo, e spesso ben prima della pubblicazione, gli autori posteranno l’articolo anche su dei siti per metterlo subito a disposizione della comunità.

E’ interessante perché la revisione tra pari è un primo livello di giudizio su un risultato scientifico, il secondo arriverà da altri ricercatori della comunità scientifica, che se lo riterranno valido lo citeranno nei propri articoli, oppure partiranno da quell’articolo per fare ulteriori studi, e quindi arrivare a verificare o confutare quello specifico risultato.

Ma questo non avviene in altri campi.

Nella ricerca quanto si scrive e dice va sempre provato. La ricerca è un lavoro che vede impiegate molte persone, che seppur in concorrenza gli uni con gli altri, collaborano per il raggiungimento della verità su quello o su quell’altro campo scientifico. Potremmo definirlo il palazzo della ricerca, che viene costruito piano dopo piano. Fornire le prove non sempre avviene in altri ambiti dove si accettano le affermazioni senza prove provate. Al di fuori della ricerca, spesso si incorre al principio di autorità (che nella ricerca viene rifiutato), e cioè si crede a ciò che dice qualcuno perché quel qualcuno è importante o ha una carica. Uno dei più comuni esempi di questo avviene quando si legge un testo sacro, e si accetta tutto le affermazioni scritte perché oggetto di fede e e non si possono mettere in discussione.

 

Credit ph. Pixabay


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