Don Roberto Faccenda: “Il Vangelo resta, ma la modalità di annuncio deve essere smart”

Scritto da il 16 dicembre 2025

Don Roberto Faccenda: “Il Vangelo resta, ma la modalità di annuncio deve essere smart”

Don Roberto Faccenda è tornato negli studi di Radio Punto Nuovo, questa volta dalla sede irpina, per approfondire i temi del suo nuovo libro, “Armarsi con cinque ciottoli”, e per discutere del difficile equilibrio tra la profondità del messaggio cristiano e la velocità della comunicazione moderna.

Il prete, noto per il suo linguaggio diretto e la sua presenza sui social, ha sottolineato come la fede debba utilizzare i nuovi strumenti senza mai sacrificare il contenuto.

“Il Vangelo assolutamente resta lo stesso, non si muove, non si muoverà mai per duemila anni, però le modalità in cui si annuncia sicuramente possono essere più veloci, ovviamente più come i ragazzi dicono smart, però ovviamente senza mai perdere la bellezza del contenuto,” ha spiegato Don Roberto.

Dalla Connessione alla Relazione

Secondo Don Roberto, il rischio maggiore di oggi è cadere nell’essere “semplicemente connessi“. L’obiettivo della comunicazione spirituale deve essere quello di generare relazioni: l’esempio sono i podcast, un mezzo che permette ai ragazzi di approfondire l’interesse nato da un breve reel.

“Mi auguro che queste cose generino relazioni… La connessione in questo momento è servita a migliorare una relazione con se stesso, con gli altri e con Dio,” ha affermato.

Le Parole Chiave di Don Roberto

Durante l’intervista, Don Roberto ha offerto la sua interpretazione di alcune parole chiave.

  • Perseveranza: “La scelta di vita che le persone devono avere. Vivere a orecchio è una canzone bellissima che racconta questa realtà, cioè la perseveranza di sapere abitare e vivere il proprio presente da protagonisti e non semplicemente essere un personaggio scritto da altri.”

  • Crescere: È un passaggio fondamentale, ma bisogna evitare il rischio di restare dei “piccoli Peter Pan,” sviluppando nei giovani un “dialogo di responsabilizzazione”.

  • Amicizia: fondamentali ma non devono essere escludenti
  • Matrimonio: Citando una frase celebre, lo ha definito “l’unica guerra nella quale si convive con il nemico.”

  • Radio : da quando l’ho conosciuta non ne posso più fare a meno
  • Natale: Un “momento bellissimo perché è il pensiero che Dio si fa carne, cioè praticamente la nervi al sangue caldo come noi e prende su questa terra tutte le difficoltà e gli affanni dell’uomini.”

Il suo augurio per il Natale e il 2026 si è riassunto in una sola parola: Essere.  “Essere se stessi, essere per gli altri, essere di Dio,” per trasformare quotidianamente la vita da ordinaria a straordinaria.

RIASCOLTA LA SUA INTERVISTA DA QUI


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