Cucchi: “Spalletti e Gravina hanno messo sé stessi davanti alla Nazionale! Il prossimo CT? Ci vorrà un atto di coraggio. Panchine Serie A? Tolto il Napoli, i club italiani sono in confusione”
Scritto da Giovanni Annunziata il 10 giugno 2025
In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Riccardo Cucchi, giornalista: “Spiace per Spalletti, ma ha commesso una serie di errori imperdonabili. In primis non ha capito cosa serviva per essere un selezionatore. Gravina poi ha gestito malissimo tutta la vicenda legata all’esonero. Doveva assumersi le proprie responsabilità, invece lo ha lasciato da solo al suo destino. Entrambi hanno messi sé stessi davanti alla Nazionale, senza un interesse autentico e questo è l’errore più grave. Al prossimo CT nessuno potrà chiedergli di camminare sulle acque, purtroppo il nostro calcio non favorisce la nascita di talenti. Dal 2006 ad oggi non è nato alcun talento capace di sbocciare come Yamal e gli altri. Non siamo più in grado di assecondare il talento dei ragazzini, è un problema della FIGC che da anni aggira il problema senza mai affrontarlo. Problema di stanchezza? Avete visto Spagna-Portogallo? Gli altri corrono e noi siamo i soli stanchi? Non credo. C’è un problema anche con i calciatori, manca intensità quando i nostri club affrontano le formazioni europee. Evidentemente la nostra preparazione atletica non è all’altezza degli altri campionati. C’è una perenne stanchezza che poi si abbatte sulla Nazionale, ma anche le altre squadre europee hanno gli stessi impegni e corrono comunque. Poi manca appeal della Nazionale, sia nei confronti di calciatori che di tifosi. E questo è un tema preoccupante. Prima si scendeva in piazza per la Nazionale, ora non c’è più attenzione. Vedono le pause per l’Italia come un fastidio e questo spiace. Il calcio italiano ha puntato tutto su incassare soldi, dimenticandosi del resto. Il prossimo CT dell’Italia? Ci vuole un atto di coraggio. Mancini è stata una parentesi in un mare di mediocrità. Quella vittoria ha illuso qualcuno e ora è difficile rimettere in piedi tutto. Valzer delle panchine? C’è stata una rivoluzione perché molte società italiane sono incapaci di organizzarsi ed è più facile far ricadere le responsabilità sull’allenatore anziché del management. Cambiamenti repentini accadono perché i club italiani viaggiano nella confusione e non sono più capaci di programmare nel medio e lungo periodo. Ci sono pochi esempi virtuosi, il Napoli è uno di questi. Con Conte si può aprire un ciclo, si è creata un’occasione storica ora guardando alla concorrenza”.