Incocciati: “Napoli stanco, ma la Supercoppa può ridare motivazioni. Il rischio infortuni cresce quando mancano i recuperi”

Scritto da il 17 dicembre 2025

A Radio Punto Nuovo, nel corso di “Punto Nuovo Sport“, è intervenuto Giuseppe Incocciati, allenatore.

Supercoppa? È una gara che fotografa un po’ le forze in campo. Napoli e Milan arrivano entrambe non brillantissime dal punto di vista dei risultati e delle energie. Contro l’Udinese ho visto un Napoli stanco e non so se questa competizione riuscirà davvero a ridare subito lo slancio necessario. La Supercoppa, così com’è strutturata oggi, non mi convince. Dovrebbe essere una partita secca, non una Final Four. I calciatori giocano già ogni tre giorni tra campionato, coppe e viaggi: allungare ulteriormente il calendario mi sembra assurdo e poco rispettoso del materiale umano. I giocatori sono stanchi in tutte le squadre, sottoposti a uno stress psicofisico enorme. Detto questo, la competizione va giocata e il Napoli deve ritrovare se stesso, anche se non è semplice in questo momento. Le motivazioni però la Supercoppa le dà sempre: parliamo di un trofeo e tutte e due le squadre vogliono vincere.

Chi è la favorita? In questo momento il Napoli ha più struttura offensiva del Milan. Se gli attaccanti azzurri stanno bene, la partita può girare nel verso giusto. Il Milan si affida molto a Pulisic: se controllato con intelligenza può essere limitato, anche se il loro centrocampo resta solido. Il vero problema dei tanti impegni non è solo muscolare, ma mentale. Le energie nervose si recuperano con più difficoltà rispetto a quelle fisiche. Anche con tutta la buona volontà dello staff, ci sono limiti fisiologici che non si possono aggirare. Così aumenta anche il rischio di infortuni. Il corpo umano non è una macchina: quando i recuperi non sono adeguati, il muscolo non avvisa, si rompe e basta. Queste competizioni dovrebbero essere collocate in momenti più logici della stagione, per tutelare lo spettacolo e soprattutto i calciatori, che prima di tutto sono esseri umani.

Per chi tiferò tra Napoli e Milan? Devo essere onesto. Io sono nato calcisticamente nel Milan, che mi ha dato tantissimo. Ma nella mia vita ho avuto anche un grande amore: il Napoli, che mi ha fatto vivere momenti storici. Ricordo una frase di Omar Sivori che mi colpì molto: un calciatore dovrebbe indossare almeno una volta nella carriera la maglia del Napoli per capire davvero cosa significa giocare qui. Ecco, questo dice tutto“.


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