Raffaele Morelli premiato Artis Suavitas 2025: “Le parole ci fecondano, dobbiamo educare alla bellezza”

Scritto da il 13 luglio 2025

Raffaele Morelli premiato Artis Suavitas 2025: “Le parole ci fecondano, dobbiamo educare alla bellezza”

 

Parole come semi, che “entrano nell’orecchio, lo fecondano, e ci plasmano”. È da questa riflessione potente che il professor Raffaele Morelli, psichiatra e scrittore tra i più autorevoli del nostro tempo, ha aperto il suo intervento ad Artis Suavitas 2025, regalando al pubblico una lezione profonda sulla contemporaneità, sull’educazione e sulla bellezza.

Nella suggestiva cornice del Tempio di Nettuno a Paestum, Morelli ha lanciato un monito chiaro: “Oggi ascoltiamo meno e parliamo troppo, spesso senza attenzione. Ma ogni parola ha un peso. Le parole possono generare o distruggere.

L’urgenza di un’educazione alla bellezza

Secondo Morelli, l’unico antidoto al vuoto che spesso ci circonda è la cultura, la bellezza, l’autenticità: “Siamo diventati guardoni dell’orrore. Passiamo le serate a seguire delitti in TV, creando una cultura del voyerismo. Dobbiamo reimparare la meraviglia, come i bambini che ridono 400 volte al giorno. Noi solo 40, e quasi sempre per finta.”

 L’allarme sui giovani

Il professor Morelli ha poi denunciato una deriva allarmante tra le nuove generazioni: “Oggi mezzo milione di giovani soffre di disagio psichico: attacchi di panico, autolesionismo, ansia. Perché? Perché mancano le radici, manca il senso di sé, manca il tempo per capire chi si è.”

E la responsabilità, ha aggiunto, è anche di chi comunica, di chi produce contenuti: “Oggi si cambia argomento ogni 9 secondi sui social. Nessuno approfondisce. Ma se resti in superficie, ogni minima cosa ti ferisce di più. Serve insegnare l’unicità. Ognuno deve trovare ciò che solo lui sa fare.”

Dalle parole di Morelli emerge la necessità di “presìdi di pensiero” come Artis Suavitas, il cui fondatore, il cav. Antonio Larizza, ha ribadito: “Questo intervento conferma che il percorso che stiamo portando avanti ha valore e radici. L’educazione culturale è dura, ma necessaria. E continueremo a migliorarci, puntando sempre di più sull’unicità e sul talento.”

Nel cuore della Magna Grecia, tra colonne doriche e tramonti mozzafiato, la voce della psiche ha incontrato quella dell’arte. E Paestum è diventata, per una sera, un altare di consapevolezza.


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