Joe Barbieri: “Big Bang”, un viaggio tra stelle e radici su Radio Punto Nuovo

Scritto da il 22 aprile 2025

Joe Barbieri: “Big Bang”, un viaggio tra stelle e radici su Radio Punto Nuovo

Bentornato a casa, Joe.” Con queste parole calorose si apre la chiacchierata negli studi di Radio Punto Nuovo, un ritorno per Joe Barbieri, artista napoletano dal cuore nomade ma con un legame indissolubile con la sua terra. E proprio in questo fertile mese di aprile, l’11 per la precisione, è esploso “Big Bang”, il suo atteso album di inediti, un’occasione per ritrovarsi “tra le proprie creature” dopo quasi un lustro.

Anche se nel frattempo ci sono stati altri progetti con canzoni nuove qua e là, fare un album con un concept che leghi tutti i brani è sempre una cosa bella,” confessa Barbieri, un artista che rivendica con orgoglio la sua appartenenza alla “vecchia scuola”, dove l’album è un’entità con una sua coerenza, un messaggio da svelare. E il concept di “Big Bang” affonda le radici in una passione di lunga data: l’astronomia. “Sono un amante dell’astronomia,” spiega, “ma anche a livello sonoro questo disco si lega, malgrado le differenze nei temi dei singoli brani, a un suono elettroacustico.” Un disco “suonato da vecchia maniera”, con i musicisti che hanno condiviso lo stesso spazio e lo stesso tempo in studio, riducendo al minimo le aggiunte successive, per catturare l’essenza viva della performance.

E se il titolo rimanda all’origine di tutto, non manca un richiamo al suo passato artistico. “Nel corso di oltre tre decadi di canzoni, con ‘Cosmonauta d’appartamento’ ad esempio, ho esplorato temi simili.” Ma c’è un seme ancora più remoto: “La mia etichetta indipendente si chiama Microcosmo, parla di stelle, di cosmo, di piccoli universi che poi secondo me si incrociano con i grandi sistemi, si toccano, si sfiorano, se non si sovrappongono addirittura.

A fare da apripista a questo viaggio cosmico c’è “Poco mossi gli altri mari“, il singolo che ha iniziato a tracciare la rotta di “Big Bang”. “In realtà questa canzone è più incentrata sul tema del viaggio, che è anche un tema ricorrente nella mia vita,” rivela Barbieri. Un viaggio che si lega al titolo dell’album per la necessità di “lasciare la zona di comfort e provare ad imboccare l’imponderabile, anche il fallimento volendo.” “Questo disco per me è un po’ così, un viaggio in una strada che conosco fino a un certo punto, ma che mi fa sentire vivo e del quale sentivo di aver bisogno.”

Una necessità che si traduce anche nella scelta di un quartetto che suona all’unisono, un approccio quasi primordiale alla creazione musicale. “L’imperfezione è fondamentale,” sottolinea Barbieri, con un’eco delle sue affinità jazzistiche, dove l’errore può innescare nuove scintille creative. “A volte quando sbagli strada, in realtà non stai sbagliando rotta, stai prendendo una direzione che ti sta portando sulla strada giusta.” Una filosofia che permea l’intero progetto, dove le vere protagoniste sono le canzoni stesse, nate da un incontro umano e autentico in studio. “Gli ospiti speciali sono le canzoni questa volta,” confessa, pur ricordando con affetto le numerose collaborazioni che hanno arricchito il suo percorso.

Un percorso che ha superato la boa dei trent’anni di carriera – trentatré per la precisione, una “metà percorso” simbolica. E inevitabile è lo sguardo indietro, agli inizi con un maestro come Pino Daniele. “Cose che non rifarei in tutta onestà non ce ne sono,” afferma con una serenità conquistata nel tempo. “Sono nel posto, sento almeno io, di essere nel posto in cui devo essere.” Un invito al sé più giovane? “Forse lo inviterei a essere un attimo più a mollare un po’ di più gli ormeggi,” a non irrigidirsi nella ricerca del risultato, ma ad abbracciare l’imprevedibilità del cammino.

E il cammino di “Big Bang” riprenderà presto la sua forma live, con un tour che, non a caso, riparte il 7 maggio da Napoli. “Più che lasciare, io ho la fortuna di avere tante persone che mi seguono da lungo corso,” racconta Barbieri, descrivendo un rapporto che va oltre il semplice ascolto, un “riconoscersi che affonda veramente nella reciproca conoscenza.” Per loro, le nuove dieci canzoni saranno presentate con un suono più elettrico, una “scoperta” condivisa tra palco e pubblico.

Prima del congedo, la scelta del brano che chiude la chiacchierata cade su “Anni Luce”, la traccia numero due di “Big Bang”. Un titolo evocativo per un artista che continua a viaggiare nello spazio sonoro con la curiosità di un eterno principiante e la saggezza di chi ha saputo coltivare le proprie radici senza mai smettere di guardare le stelle. “Grazie per aver condiviso una parte della tua anima artistica oggi a Radio Punto Nuovo,” è il saluto che suggella un incontro che sa di arrivederci, con la promessa di incrociare ancora le rotte, perché, come sottolinea il conduttore, “il nostro è un percorso che parte da lontano e possiamo fare ancora più amicizia, se lo vuoi.” E Joe Barbieri, con la sua umanità disarmante, non potrebbe desiderare di meglio.

RIASCOLTA DA QUI L’INTERVISTA A JOE BARBIERI

 

GUARDA LE FOTO ( a cura di Maurizio Di Domenico Artista Fotografo)

 


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