Morì dopo aver mangiato sushi, ristoratore condannato

Scritto da il 2 dicembre 2025

Si è concluso a Napoli, con una condanna e un’assoluzione, il processo sulla morte del ragazzo di quindici anni deceduto il 2 dicembre 2021 dopo nove giorni di sofferenze provocate da una intossicazione alimentare che, secondo gli inquirenti, era stata causata dal sushi mangiato in un locale “all you can eat” del quartiere Vomero.

 Il giudice monocratico Giuliana Taglialatela ha inflitto due anni e sei mesi di reclusione al titolare (di nazionalità cinese) del ristorante giapponese dove avvenne il pasto, e ha assolto il medico che aveva in cura il giovane. A entrambi è stato contestato dalla Procura di Napoli (pm Federica Amodio) il reato di omicidio colposo.

Per il ristoratore anche violazioni in materia di igiene e conservazione di alimenti. Il pm aveva chiesto, al termine della requisitoria, tre anni di reclusione per il ristoratore e un anno e otto mesi per il dottore. Secondo l’accusa il decesso del 15enne per una miocardite sarebbe collegato alla salmonellosi contratta da Luca insieme con le sue amiche dopo avere mangiato nel locale del Vomero. Sempre secondo la pm Luca si sarebbe potuto salvare se fosse stato curato in tempo, accusa a carico del medico che non è stata avallata nella sentenza. Il professionista si occupò dell’infezione contratta dal 15enne somministrandogli farmaci che ne alleviarono i sintomi ma non evitarono il decesso: Luca venne trovato morto nella sua camera da letto dai genitori, la mattina del 2 dicembre di quattro anni fa. Lo stesso giorno, il 2 dicembre, in cui è giunta la sentenza.

 


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