Telefonate mute: perché ci chiamano e poi riattaccano subito?
Scritto da Bruno Gaipa il 12 agosto 2025
Telefonate mute: perché ci chiamano e poi riattaccano subito?
Se vi è capitato di rispondere a una chiamata e sentire solo silenzio dopo il vostro “Pronto?”, niente panico: non è (quasi mai) uno stalker, ma probabilmente un call center.
Si tratta delle cosiddette telefonate mute, il frutto di software che, per far lavorare di più e più in fretta gli operatori, chiamano automaticamente più numeri contemporaneamente.
Il problema è che, se in quel momento tutti gli operatori sono già impegnati, la chiamata resta… muta. Risultato? Un silenzio che mette ansia e fa pensare subito al peggio.
Perché succede?
I call center vogliono ottimizzare i tempi: meno attese per chi lavora, più contatti possibili. Solo che, quando il meccanismo si inceppa, dall’altra parte della linea non c’è nessuno. E a farne le spese siamo noi.
Cosa dice il Garante della Privacy
Per limitare i disagi, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha fissato alcune regole:
Non più di 3 chiamate mute ogni 100 andate a buon fine.
Se la chiamata è muta, deve chiudersi entro 3 secondi dalla risposta.
Dopo una chiamata muta, lo stesso numero non può essere richiamato per 5 giorni.
Quando il numero viene riutilizzato, deve esserci un operatore pronto a parlare.
Comfort noise: il rumore che rassicura
Per evitare che il silenzio sembri minaccioso, è stato introdotto il comfort noise: un leggero rumore di fondo che simula l’ambiente di un ufficio. Così, anche se l’operatore non è ancora in linea, capiamo subito che si tratta di una telefonata commerciale e non di qualcosa di losco.
Se vi capita spesso
Avete il diritto di segnalare le telefonate mute frequenti al Garante. Le aziende devono conservare i dati di queste chiamate per almeno due anni così da poter essere controllate e, se serve, sanzionate.