Radio, i cinque motivi per cui fa bene ascoltarla sul nuovo numero del mensile BenEssere, ricordando i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi

Scritto da il 22 marzo 2024

Sono almeno cinque i motivi per cui fa bene ascoltare la radio secondo gli studi scientifici. Il nuovo numero di BenEssere, il mensile del gruppo San Paolo in edicola dal 21 marzo, celebra con una carrellata di benefici l’invenzione di Guglielmo Marconi, di cui ricorrono nel 2024 i 150 anni dalla nascita (Bologna, 25 aprile 1874).

  1. La radio emoziona.«La radio non lascia indifferenti, in un modo o nell’altro va a influenzare gli stati emotivi», spiega lo psicologo Davide Carlotta, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele. «Si può gioire, essere d’accordo con le opinioni, oppure ci si può rabbuiare e arrabbiare. Gli studi ci dicono che determinate opinioni o certe canzoni generano un’attivazione emotiva che, a sua volta, con un meccanismo a cascata, innesca effetti sulla psiche, diversi a seconda dei casi».
  2. La radio rassicura. «Alcuni effetti della radio sono legati alla musica e alle parole degli speaker, mentre altri al senso di familiarità e rassicurazione generato dal seguire sempre gli stessi programmi, che nel tempo diventano una presenza stabile e affidabile», spiega lo psicologo Davide Carlotta. «A questi si aggiunge il conforto sociale ed emotivo che può generarsi quando la radio diventa un sottofondo che accompagna le attività della giornata».
  3. La radio fa compagnia. La radio è un antidoto alla solitudine. In auto, quando si fanno le pulizie, mentre si cucina: fa compagnia. Una ricerca australiana (apparsa nel 2011 sul Journal of Radio & Audio Media) si è concentrata sui programmi che prevedono una partecipazione attiva del pubblico: le persone hanno dichiarato che danno un contributo significativo al loro senso di benessere, per il senso di connessione con la comunità. «La radio ha il potere di generare un forte senso di appartenenza negli ascoltatori, tanto che spesso si formano delle vere e proprie community», conferma lo psicologo del San Raffaele Davide Carlotta. «La voce umana, molto coinvolgente e in grado di trasmettere partecipazione, aiuta a sentirsi parte di una collettività e a percepirsi meno soli».
  4. La radio dà piacere. Si è visto che ascoltare musica, come succede con la radio accesa, può attivare le stesse aree cerebrali e gli stessi circuiti neuronali coinvolti in tutte le esperienze di piacere, quali l’attività sessuale e l’assunzione di cibo. Lo ha dimostrato per la prima volta, nel 2011, uno studio apparso sulla rivista Nature Neuroscience: quando la melodia giunge all’apice emozionale, nella testa si produce dopamina, il neurotrasmettitore che dà un senso di gratificazione e di appagamento.
  5. La radio rilassa. La conferma degli effetti positivi della radio sull’umore e come antistress arriva anche da uno studio australiano sugli anziani, pubblicato su Frontiers in psychology.


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