Vittorio Cappuccio (Manpower): “Il vero gap? Le competenze. Il Sud ha fame di futuro, ma servono strumenti giusti”
Scritto da Bruno Gaipa il 23 maggio 2025
Vittorio Cappuccio (Manpower): “Il vero gap? Le competenze. Il Sud ha fame di futuro, ma servono strumenti giusti”
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Napoli – Alla sesta edizione del WMD, il tema lavoro, giovani e industria è stato messo al centro dell’intervento di Vittorio Cappuccio, Regional Manager Sud Italia per Manpower, che segue Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Un osservatorio privilegiato il suo, da cui emerge con chiarezza una contraddizione ormai strutturale: le aziende cercano lavoratori, ma non trovano le competenze giuste. Secondo un recente studio Manpower, nel 78% dei casi le imprese non riescono a trovare candidati adeguati.
La sfida: colmare il divario tra formazione e realtà industriale
“Il problema non è il titolo di studio”, spiega Cappuccio, “ma la distanza tra ciò che si studia e ciò che serve davvero in azienda. Il Sud ha enormi potenzialità ma ha bisogno di strumenti moderni. Oggi, più che mai, è necessario integrare la formazione scolastica con competenze specifiche, tecniche, applicabili.”
Manpower partecipa attivamente alla creazione di Academy, anche finanziandole, per supportare le imprese nel costruire competenze nei candidati: “Lo facciamo con strumenti come l’apprendistato, gli ITS e percorsi formativi disegnati su misura delle esigenze produttive locali.”
Ai genitori e ai ragazzi: seguite le passioni, ma con concretezza
A chi è in fase di scelta scolastica – genitori e studenti – Cappuccio lancia un messaggio di equilibrio tra vocazione personale e consapevolezza del mercato: “Seguite l’indole, coltivate la passione. Ma poi occorre trovare il modo concreto per trasformarla in un mestiere, in una professionalità ricercata. E oggi, molti percorsi alternativi – dagli ITS alle Academy – offrono strade più rapide e spesso più efficaci dell’università tradizionale.”
Tecnologia e formazione: due curve che corrono a velocità diverse
“Il WMD dimostra una cosa chiaramente,” conclude Cappuccio, “la tecnologia corre molto più veloce della scuola. È fondamentale aggiornare i percorsi didattici e costruire alleanze tra imprese, agenzie per il lavoro e istituzioni formative. Solo così i nostri giovani potranno davvero affrontare il futuro.”