O pata pata ’e l’acqua”: perchè si dice cosi?
Scritto da Bruno Gaipa il 25 novembre 2025
O pata pata ’e l’acqua”: perchè si dice cosi?
“Sta arrivando ’o pata pata ’e l’acqua!”. Non è un ballo africano né il titolo di una canzone estiva, ma un modo di dire napoletano che annuncia l’arrivo di un temporale bello tosto.
Ma perché si dice così?
Le spiegazioni sono tante e tutte affascinanti:
- Versione colta: dal greco antico parapatto, che significa “tutta acqua”, cioè pioggia a secchiate.
- Versione monastica: dal severo Padre Abate (’o Pate Abat), figura autorevole che incuteva timore. Da lì, per estensione, anche i temporali più forti hanno preso il suo nome.
- Versione poetica: il suono della pioggia battente, pat pat, che diventa pata pata. Basta chiudere gli occhi e sembra di sentirla cadere sui tetti di Napoli.
Il meteo in dialetto è un romanzo
Il napoletano non si limita a dire “piove”. Ha un vero vocabolario meteorologico:
- Prima del temporale c’è ’a buriana, vento burrascoso che diventa anche sinonimo di lite furibonda.
- Dopo la pioggia arriva la schizzichea, quella pioggerellina innocua che Pino Daniele ha immortalato in musica.
Una lingua che racconta
Il bello è che in italiano non esiste un corrispettivo altrettanto efficace. ’O pata pata ’e l’acqua non è solo un avviso di pioggia: è immagine, suono, cultura. È la dimostrazione che il dialetto napoletano sa trasformare anche un temporale in poesia.